sabato 27 agosto 2011

Il sogno dello shoes shiner


1 Birr – solo acqua (circa 4 centesimi di euro)
2 Birr – acqua e sapone (circa 8 centesimi di euro)

3 Birr – acqua, sapone e colore (circa 12 centesimi di euro)


Di notte camminando per le strade di Addis i marciapiedi sembrano cimiteri di massi. Massi grossi quanto un’anguria, fermi uno accanto all’altro.
Di giorno camminando per le stesse strade di Addis i marciapiedi diventano distese di schiene piegate e braccia in movimento.
Nella stagione delle piogge gli shoes shiner lavorano duro.
Hanno sette, otto, nove, sedici, venticinque, trent’anni. Raramente sono donne.
Età diverse ma lo stesso sguardo di chi possiede un’umiltà senza eguali.
La maggior parte di loro, ho appena scoperto, viene da alcuni villaggi a sud di Addis.
La loro cultura sembra una parodia del sogno americano: iniziare a lavorare come shoes shiner, guadagnare il più possibile, dare il meglio di sé durante la stagione delle piogge e racimolare negli anni un gruzzoletto tale da poter aprire un
Suk bederete, una sorta di mini tabbaccaio che vende un po' di tutto.
Alcuni bambini invece lo fanno come “lavoretto estivo”: le scuole sono chiuse, la pioggia è costante, le scarpe costantemente infangate e portare alcune decine di Birr a casa a fine giornata non è certo di troppo.

Tra un paio di scarpe da pulire e l’altro si concedono di stare seduti sul loro sgabellino, solitamente trono dei loro clienti, richiamando l’attenzione dei passanti con cenni verso il basso a indicare il fango che loro in pochi minuti potrebbero portarti via. Se inizia a piovere spariscono oppure restano in attesa sotto ad un riparo temporaneo fatto di un telo di plastica e due bastoni. Appena il cielo decide di smettere il lavoro riprende frenetico. Alla gente credo non piaccia andare in giro con le scarpe infangate, preferisce sedersi e lasciare a qualcun altro il compito di pulirle.
E i loro visi tornano ad accostarsi al tanfo dei piedi di passanti sconosciuti.

Ieri un impertinente (come direbbe qualcuno) shoes shiner ha indicato le mie nike nere dicendo che erano davvero sporche.
Ha ragione, ma io proprio non ce la faccio.

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