lunedì 15 agosto 2011

Come la plastica



14/08/11
22:34

La nostra cena è sul fuoco: noodles, così per cambiare.
Uno di fronte all’altro a parlare di noi, o meglio di come l’uno vede l’altro.
L’argomento oscilla, poi si ferma sul significato dell’amicizia.
“Hai presente la plastica? Ecco quando metti la plastica sul fuoco si brucia, ma quando si raffredda diventa più dura. Così è l’amicizia. Non bisogna spaventarsi di dire ciò che si pensa dell’altro. Bisogna arrabbiarsi, litigare se è necessario. E all’inizio potrai pensare che l’amicizia si sta sciogliendo. Invece no, sta solo diventando più forte”.
Sono rimasta in silenzio per alcuni secondi, poi ho sorriso alle sue parole.

Troppe volte ho lasciato che la plastica bruciasse, senza usare il fuoco. Solo con la mia paura di arrabbiarmi. Ma da più di un anno ho compreso il meccanismo dell’ “effetto plastica” e ora so come funziona e a volte so anche metterlo in pratica.

Qui è davvero tutto diverso, per comprenderlo devi aver lasciato a casa i tuoi schemi mentali e provare a creartene di nuovi. Ma parlare con una persona nata e cresciuta kilometri lontano da te può farti capire che alcune cose non cambiano, nemmeno da un continente all’altro.
E l’amicizia è una di queste. Come la plastica può cambiare forma, bruciare, rafforzarsi e indurirsi. Se non è di buona qualità magari si sfalda e ti restano in mano solo alcuni scarti. Come la plastica ha varie forme e vari colori. Qui la mia plastica ha la forma di una risata appena svegli, di una chiacchierata sedute all’aperto da quando c’è il sole a quando inizia a calare, del bacio della buona notte, di una canzone da ballare, di una da cantare, ha il colore del fango che fa da sfondo a una passeggiata, del grigio del cielo quando piove, ha il colore di una pelle diversa e uguale alla mia, ha il profumo di una sigaretta in balcone, di una cena a base di noodles seduti sul letto e di una di shiro servita al ristorante. Ha il suono della voce di qualcuno che ti chiede se sei felice e della tua che risponde convinta di sì. Ha addirittura il nome di un centro commerciale, “Friendship”. Penso che se avessi visto in Italia un centro commerciale chiamarsi “Amicizia” sarei scoppiata a ridere, qui invece suona bene. E suona bene anche dentro di me.

1 commento:

  1. Gran bel post! Sto leggendo un po' il tuo blog e mi meraviglio che nessuno abbia scritto commenti. Che peccato :)

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